Articolo di Doppio Senso Night
14 Settembre 2025
“Vi è un punto dove il sublime e il perverso si fondono”. Questo celebre aforisma è opera di Luigi Zanuso (in arte Luigi Atomico, Dario Lussuria, Rodolfo Babilonia), regista visionario e innovatore del mondo Adult che ci ha, purtoppo, lasciato oggi 14 Settembre. È stato definito da vari critici in maniere diverse: il “Pasolini dell’hard”, il “Bukowski degli aforismi”, il “De Sade del Surrealismo”. Di certo è stato una figura unica nel panorama delle luci rosse.
Ma lui, vicentino, ha sempre rifiutato queste etichette affermando di non appartenere a nessuna scuola ed a nessun movimento. Prende, per la prima una telecamera tra le mani nel 1994, a quasi sessant’anni, e senza alcun aiuto, firmandosi con lo pseudonimo di Luigi Atomico, sfodera subito una serie di film sconvolgenti, creando personaggi straordinari, come la misteriosa e dirompente performer che portava il nome di “Vittoria l’Atomica”. Questi film vengono giudicati dalla critica e dagli appassionati come folli ed unici nel loro genere.Zanuso ribalta il teatro dell’assurdo contaminandolo con il reale ed il visionario, proponendo alfine una più trasversale, e forse vera, visione del mondo.
“Il tritacarne”, “Baccanale”, “Il polipo”, “Scantinati infernali”, “Banchetto umano”, “Oltre il tempo”, sono solo alcuni dei suoi, indimenticabili, titoli. Nel 1996 vince l’Impulse d’Oro, importante riconoscimento dell’epoca. Nel 2006 inizia a girare dei film decisamente surreali, usando manichini e persone che confondono la propria identità fino a far diventare essi stessi dei manichini. Famosa la trilogia formata da “Bagliori”, “Controrealtà” e “Squartamento”. Nel 2007 inizia a scrivere degli aforismi che racchiude in tre libri, “999 pensieri laici”, “Liberi pensieri”, “Pensieri di un libertino”, per un totale di 1.550 aforismi, e nel 2008 gira la seconda trilogia surreale formata dai seguenti film: “Robot umani”, “La carnivora” e “Introspezioni”, opere commentate dalle musiche originali di Stefano Lummi e Marco Capitanio. Negli anni tra il 2012 e il 2013 racchiude la sua personalissima visione della realtà e della follia umana nella produzione e il montaggio di ciò che considera e definisce il suo capolavoro, intitolandolo “Sublime e Perverso”, dove per la prima volta si fondono, in un unicum indivisibile, pornografia estrema grottesca e barocca, misticismo, arte e ogni altra possibile visione delle umane follie e desideri, creando una sorta di girone infernale dove lo spettatore è condotto e trascinato tra gli estremismi dell’essere. (Thanks to www.dariolussuria.com).